lunedì 18 ottobre 2010

Sono una combattente che veste alla marinara

Dunque, ormai combatto una battaglia persa, quindi da salvare rimane soltanto l'onore.
Detto questo, ormai è diventato nauseante anche l'onore, nonché l'odore;
c'è puzza di marcio ovunque.
La quasi totalità delle persone che conosco, e, vedendo come vanno le cose sul globo terracqueo, posso affermare che quelle che conosco io alzano la media, sembra non rendersi più conto neanche dell'ovvio.
Ora, è evidente che in giro ci siano un paio di cosette che non funzionano nel migliore dei modi, piccoli dettagli come una quarantina di conflitti aperti nel mondo, l'AIDS, religioni scritte da visionari vissuti quando ancora non esisteva internet, Gigi D'Alessio, insomma avete capito, i soliti problemi.
Ma senza continuare con le solite banalità, non sono qui a dire che vorrei che si risolvesse la fame nel mondo per poter vincere Miss Italia, però dobbiamo quantomeno cominciare a notare l'ovvio.
Questa mancanza causa appunto tutte quelle sciocchezze di cui sopra.
Ora, senza pretendere da nessuno sforzi particolari, farò un semplice esempio, relativo all'Italia solo per semplicità, ma applicabile ovunque:
praticamente chiunque si lamenta della classe politica, eppure la maggioranza delle persone insiste con questa farsa del "bisogna votare", perché se anche nessuno ci piace veramente, "si vota il meno peggio". Sarebbe molto più semplice non votare nessuno, per dirne una. Mi spiego: un sacco di pacifisti in Italia si ritengono di sinistra, o votano partiti partner della sinistra, ma al Parlamento anche la maggioranza della sinistra ha votato a favore delle ultime guerre, ergo, se sei pacifista, non dovresti dare il tuo voto, e quindi il tuo consenso, a un atto che va contro i tuoi più forti ideali.
Bene, prendete questo esempio, estendetelo ad altri a voi più vicini e già molti di voi dovrebbero rendersi conto che hanno dato il proprio benestare a un mucchio di stronzate. A differenza di ciò che molti credono, non votare è un atto politico molto forte, sicuramente più che votare perché altrimenti tuo padre si incazza...
E voi vi chiederte: ok per la parte anarchica, e la parte checca dov'è? Bhe, rileggete questo post ascoltando It's Raining Men de "The Weathergirls".
Senza contare il fatto che lo sto scrivendo indossando tanga e tacchi a spillo, ma ora non correte a masturbarvi.
In conclusione, almeno per le cose ovvie abbiate le idee chiare, non scegliere è una scelta se sostenuta dalle giuste motivazioni.
Se per colazione vi offrono merda alla cannella o merda allo zenzero,
restate a digiuno.
Lovva Lovva

3 commenti:

  1. Sono assolutamente d'accordo ( tranne la parte sui tacchi a spillo...
    Ma penso anche che rendersi conto dell'ovvio sia la cosa meno scontata che uno possa fare nella sua vita...
    Non parlo solo di cose negative...ad esempio quante persone apprezzano ciò che danno per scontato? Senza andare nel tragico tipo: non viviamo sotto le bombe...quanti danno valore a quello che viene cucinato per loro, o alla possibilità di lavarsi con acqua corrente, o anche solo di poter guidare uuna macchina nell'infernale traffico milanese?
    Se questo è dato per dovuto, il voto e i diritti/doveri civili sono proprio all'ultimo posto nella presa di coscienza dei valori da parte dell'uomo della strada.
    Non votare non solo sarebbe una scelta saggia, ma stranamente sarebbe anche una scelta adatta all'indole levantina italiana ( a mio avviso ).
    Forse la fregatura stà nel fatto che le uniche questione per cui non si và a votare sono quelli "morali" ( vedi mancato quorum sul referendum sulle staminali ) ma anche qui il blocco deei nati all'ombra del campanile si è andato a sommare al blocco dei menefreghisti...
    Ergo senza una coscienza sociale , un senso civico inculcato, non esiste cittadino, dunque nemmeno possibilità di scelta.
    ps. il primo governo Berlusconi ha tolto dalle scuole educazione civica...lungimiranti

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  2. oh va bene le elucubrazioni sul voto non voto, sul senso della democrazia, intanto la lotta di classe non se la caga più nessuno, si sta abolendo la pausa pranzo, orari di lavoro insostenibili, contratti di sfruttamento legalizzato, pensioni che non ti dicono quanto prenderai perchè se no gli scassi la sede dell'inps... qualcuno diceva che bisogna fare filosofia della terra, non dico riprendersi i mezzi di produzione, ma almeno ricominciare a rompere i coglioni ai padroni (committenti sic)

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